Madrigale è il nome che abbiamo scelto per il nostro progetto musicale fatto di 10 brani originali in portoghese e in Italiano cantati e composti da me e da Giovanni Buoro in collaborazione di poeti, parolieri, musicisti, attori ed autori.
Tutto è cominciato tanto tempo fa, quando ero ancora in Brasile. Ho iniziato a cantare per gioco. Cantavo le canzoni dei miei fratelli. Sono stati loro a portarmi sul palco per la prima volta quando avevo circa 11 anni. In quella epoca Salvador bolliva di concorsi di musica. Tutti eravamo aspiranti compositori, compresi i miei fratelli. L’arte era qualcosa da inseguire e forse allora era un po’ a portata di tutti.
Salvador è una città al 80% nera. La cultura africana ci ha dato la musica, la danza, la culinaria e i vari ritmi musicali. Mia nonna era una Mãe-de Santo, capo religioso del Candomblé , una religione arrivata dall’Africa con gli schiavi e fu grazie a lei e alle cerimonie cantate che ho scoperto l’amore per la musica e per i ritmi dei tamburi.
Ho cominciato a cantare perché era naturale farlo. Cantare è una espressione di gioia e di festa. Mi mettevo fra le gonne delle figlie-di-santo che intonavano i cori religiosi e cantavo, suonavo e ballavo.Tutti lo facevano in un modo o nel l’altro.
La chitarra non mancava mai nelle feste e nelle ed era comune trovarsi a cantare le canzoni dei nostri cantanti preferiti in interminabili serenate. Cantavo ovunque, soprattutto sotto la doccia dove passavo ore, malgrado le proteste di mia madre e dei miei 6 fratelli. Era lì che esperimentare i suoni e le risonanze della voci.
Chi è nata prima, la musica o la poesia?
Mi sono perdutamente innamorata della poesia molto presto e a 15 anni giravo per la città con poeti veri a recitare poesie in pubblico e nei posti più insoliti. La poesia era il nostro movimento di ribellione ad un sistema che era ancora sotto la dittatura militare. Andavamo nelle piazze, nelle scuole e università a presentare quello che facevamo sotto lo sguardo stupito della gente che passava. Non ero convinta di quello che scrivevo, ma incoraggiata dai i miei amici più grandi seguivo con loro.
Sentivo il richiamo della poesia durante la notte. Prendevo il mio materassino e mi trasferivo a dormire nella terrazza di casa. Fu lì che cominciai, sotto la luce della luna, a scrivere i miei primi testi. La poesia prendeva spazio dentro e fuori di me e non mi ha più abbandonato così come la musica.
Avevo già preso in miei primi soldini quando ho conosciuto il poeta Cacaso in uno incontro di poesia. Lui era molto più grande di me e molto famoso in Brasile. Ero ancora incinta di Paula quando abbiamo deciso di produrre il mio primo album. Si chiamò Ultraleve (ultraleggero), ma Cacaso è scomparso prima che il mio disco di esordio fosse finito. Tra le lacrime e poppate e con l’aiuto degli amici Jaques Morelenbaum, Muri Costa, Danilo Caymmi, Marcos Suzano e Nelson Angelo ho finito quel album. Sono stata indicata al premio Sharp della MPB come miglior cantante esordiente del ’89. Ma avevo già scelto di cominciare la mia vita da capo in Italia.
La mia nuova casa – L’Italia
Ho aspettato 5 anni anni per realizzare il mio secondo CD. Era il 1995 e vivevo a Milano. Avevo da poco collaborato come corista con i Pitura Freska e sotto l’influenza del reggae e di Cristiano Verardo ho cominciato a tradurre qualche brano dei Pitura in portoghese e a riprendere a comporre. L’idea di un album reggae era piaciuta a Nelson Motta e Tuta Aquino a New York. Loro hanno prodotto il nostro Nega Rosa (NY,1996).
Quello era un ritratto molto fedele di quello che ero allora. Volevo vivere la mia età con più leggerezza, ricominciare la mia vita da capo e il reggae si prestava a questo. Ero un’artista che cercava la sua faccia, un suo cammino e che provava altri ritmi. Il disco risultò nel mix di MPB e reggae, ho come diceva il proprio Nelson Motta era romantico, innocente e soave.
A Venezia dal 1999 con Cristiano Verardo, Leo Di Angilla e Tobia Lenarda lavoravamo sulla scia della moda del momento: il lounge. La musica brasiliana alleggerita dal suo contenuto storico di parole e di grandi melodie, era diventata la musica da salotto, disinteressata e disimpegnata. Avevo ripreso a comporre ma fu soltanto nel mio terzo CD Batuk che mi sono sentita a mio agio con la mia musica, con il repertorio e quello che producevo. Abbiamo firmato le 13 canzoni di quel album.
Lezione concerto
Con il passare degli anni ho cominciato a spiegare le parole che canto. All’inizio proiettavo qualche tratto dei testi man a mano che la scaletta andava avanti e questo mi aiutò ad accorciare le distanze tra il pubblico curioso di sapere quello che dicevo e me. Rendere comprensibile il mio lavoro di cantautrice brasiliana e dare la giusta importanza alle parole nella musica che canto è diventato un cammino per me. Forse lo è sempre stato. Ho combattuto contro la timidezza di esprimermi in italiano davanti al pubblico e ho ricavato da questo un nuovo approccio con il mio lavoro che diventò anche molto didattico.
I concerti nei salotti – house concert o nei jazz club si prestano benissimo come spazi per raccontare e ascoltare la musica cantata sottovoce come piace a me.
Baiana da Guanabara del 2004 era la ripresa del rigore nella scelta repertorio musicale che avevo abbandonato nei miei dischi precedenti. In poche parole tornavo alle profonde radici della MPB. Avevo registrato 13 brani di Nelson Angelo dopo 2 anni di tour in Italia con Marco Ponchiroli, Edu Hebling e Francesco Casale. Le registrazioni sono avvenute tra il Brasile e l’Italia, tra un viaggio e l’altro e non avevo ne fretta ne soldi per concluderlo. Lavoravo al progetto del disco, ma continuavo a girare per l’Italia con altri progetti. Collaborai e partecipai ad altri dischi in Brasile e in Italia: Fabrizio de André (Anime Salve), Rinaldo Donati (Casa Brasil), Kal dos Santos (Menina dos meus olhos), Nené Ribeiro (Primogenito), Mario Seve (Casa de Todo Mundo) e Nelson Angelo (Mar de Mineiro), tra tanti altri.
Il CD Poesia do Brasil del 2004 con Renato Sellani fu registrato soltanto con piano e voce in una mezza giornata di studio a Milano. Renato mi permetteva di esperimentare il mondo del jazz, dove ogni uno è tutto ed è nessuno allo stesso tempo. Abbiamo collaborato dal 1994 al 2012 e avevamo consolidato un modo di lavorare totalmente libero. Le sue note potevano accompagnarmi oppure lasciarmi talmente sola da dovere calcare la melodia da sola e con più forza ed intensità. In certo senso, ogni uno seguiva la sua propria storia musicale e da qualche parte questi linguaggi distanti e diversi si toccavano e rendevano tutte le interpretazioni speciali. Mi manca molto Renato.
La poesia fu ancora protagonista del CD Album de Retratos – Cacaso parceiros e canções pubblicato nel 2009. Il CD conteneva canzoni inedite di Cacaso, composte da Joyce Moreno, Sueli Costa, Nelson Angelo, Zé Renato, Novelli, Sergio Santos, Olivia Byington e Nando Carneiro che mi accompagnavano con le loro chitarra o piano. Loro sono stati gli invitati del tour Cacaso Musica & Poesia che girò il Brasile durante 2 mesi nello stesso ano. Un lusso! Come un ritornello la poesia e la musica trovavano sempre lo spazio dentro e fuori di me.
Chitarra e voce
Il CD Fundamental del 2013 mi piace, particolarmente. E` il primo CD registrato insieme al chitarrista Giovanni Buoro. Mi piace perché è un chiaro ritorno alla “voz e violão” alle mie origini, al tono per così dire intimistico. Fundamental è tutto quello che non può mancare. L’idea del disco è semplice e nasce dalla mia collaborazione con Giovanni Buoro con cui mi presento di solito, per la maggior parti delle volte, in duo. La scelta delle canzoni è la sintesi di quello che secondo noi ci viene meglio. Giovanni viene da una tradizione blues e la sonorità di Fundamental è ricavata anche da questa influenza.
La Musica per bambini
Conobbe Fabrizio De André quando partecipai al suo CD Anime Salve. Siamo diventati amici. Gli parlai della mia voglia di cantare il musical infantile italiano I Musicanti scritto da Bardotti, Endrigo e Enriquez che avevo conosciuto nella versione italiana tradotta dal compositore Chico Buarque quando ero ancora piccola. I Musicanti in Brasile aveva il nome di Os Saltimbancos e rimasse un successo lì per ben 40 anni! I Musicanti era un progetto introvabile, registrato dai I Ricchi e i Poveri nel 1972 e sconosciuto in Italia. De André mi missi in contatto con Bardotti e dunque ho potuto accedere alle partiture originali dei Musicanti che erano state custodite dalla Fonicetra (Rai).
Quando eravamo ancora a Milano e le mie figlie erano piccole, davo lezioni di canto ai loro compagni di classi e mi divertivo un mondo! Insegnavo a cantare le canzoni dell’Arca di Noè – musical infantile nato in Brasile dal poeta Vinicius de Moraes, reso famoso in Italiano grazie alle parole e il canto di Sergio Bardotti e Sergio Endrigo.
Ho mischiato le carte e ho pubblicato L’Arca di Noè – musica brasiliana per bambini (2014) con le canzoni dell’Arca di Noè e dei Musicanti. Il CD fu registrato dal vivo al Parco Della Musica di Roma e al Centro Candiani di Mestre con Silvio D’Amico e Giovanni Buoro – alle chitarre, Beppe Costantini – al flauto, Federica Guerra – voce narrante, io, voce cantata e Roberto Rossi – alla batteria.
Madrigale – Poesia & Musica
Il significato della parola Madrigale spiega bene il concerto che vogliamo esprimere: piccola composizione poetica che sintetizza un pensiero delicato. Dunque, recitare un madrigale è un momento molto intimo e intenso ed è quello che succede nel nostro CD. Dopo alcuni anni di collaborazione, io ed Giovanni presentiamo le nostre nuove composizioni, in un modo semplice e delicato riempiendo lo spazio musicale nella ricerca di tradurre le minuscole inflessioni della poesia cantata in musica da ascolto. Madrigale vuole essere anche un progetto itinerante e coletivo nelle vostre case, vuole condividere esperienze negli spazi meno consueti dove la poesia possa prendere la forma di musica e la musica possa volare con la nostra poesia musicata. Vuole essere un ritorno alle nostre radici dove le canzoni nascono naturalmente, da una inspirazione, da un sogno, da un incontro, da una parola.
Per lavorare in questo progetto abbiamo bisogno di ogni uno di voi che è arrivato fin qui a leggere la nostra storia e i nostri sogni. Perché crediamo che le cose migliori nascono dal lavoro di gruppo, dell’amicizia. Ci sono vari modo di partecipare a questa campagna di raccolta fondi e potete scegliere uno dei tanti pacchetti che abbiamo messo a disposizione qui nella pagina accanto.
Ogni singolo sostegno verrà ripagato appena possibile! Ma saremo sempre in contatto con voi attraverso questo blog e sui social network e vi manterremo aggiornati di ogni passo della realizzazione del nostro CD. Vogliamo ricambiare ogni vostro aiuto proponendo incontri di vari tipi: musicali, poetici, culinari, lezioni di chitarra, piano e di canto, lettura petiche e teatrali, incontri virtuali e fisici perchè vogliano stare vicino alle persone che ci avrano sostenuto al lungo di questo progetto.
Speriamo di conoscervi presto, di cantare per voi e di condividere la esperienza di creare un nuovo album insieme, passo a passo, fino a raggiungere l’obbiettivo finale di portare questo Madrigale alla luce, insieme!
Grazie mille!
prenota una copia del CD + 1 Ingresso per il Candiani il 24/11/18 alle 21h qui.