ROSA EMILIA DIAS – CD MADRIGAL -2018
Con l’aiuto di alcuni (ottimi e affermati) amici musicisti, Rosa Emilia e Giovanni Buoro realizzano un lavoro affascinante, guidato dalla voce di lei e sottolineato dalle chitarre di lui. Questo “Madrigal”, pur realizzato alle nostre latiudini, si inserisce a pieno diritto nel panorama, ormai quasi iconografico, della música popular brasileira, snodandosi in un clima di assoluta spontaneità e rilassata concentrazione. Scegliere tra i temi d’autore e per lo più originali qui contenuti è operazione che investe il gusto personale. Proviamo con “Infância”, incantevole, sospesa e palpitante, “Sonhando mundo”, una nuvola estatica e leggera, “Andar direito”, un frizzante sambinha dai pensieri positivi e “Le tue mani vicino a me”, tattile e passionale canzone d’amore, versione italiana di “Suas mãos”. Nella classica “Tristorosa” la voce di Rosa si concede a un piano solitario. Desiderio di purezza e orizzonti lontani permeano “Mantra da praia”, che flirta con un accattivante xote nordestino. “Arvore magica” è una romantica riflessione caipira su liriche del poeta Cacaso, “Filhotes” una tenue e tenera ode dedicata ai figli, ovvero i “cuccioli” frutto dell’albero della vita. Rosa è cantante dei Due Mondi, mai ammiccante, mai ridondante, sempre essenziale e profonda. Giovanni è bossa, preciso e rispettoso di valori musicali antichi. La loro scommessa è vinta con cuore, estro, eleganza e rigore. “Madrigal” è una piccola, grande gemma. (Antonio Forni)
Musicisti:
Jaques Morelenbaum, Marco Ponchiroli, Silvio D’Amico, Beppe Costantini, Roberto Rossi, Domenico Santaniello, André Mehmari, Paula Dias de Brito, Marina Dias Teixeira, Rosa Emilia e Giovanni Buoro.
Rosa Emilia Dias – L’Arca di Noè – 2014
Nella mia infanzia a Salvador de Bahia ho conosciuto “L’Arca di Noè”, l’opera musicale che Vinicius de Moraes ha dedicato ai bambini e che è stata cantata dai grandi interpreti brasiliani. Molti anni dopo, una volta trasferitami in Italia, ho scoperto che quelle stesse canzoni erano state tradotte e adattate da importanti compositori come Sergio Bardotti, Sergio Endrigo ed Enriquez (nome d’arte allora di Luis Bacalov). Le mie figlie hanno così imparato quei brani nelle due versioni in portoghese e italiano. Da parte mia, ho potuto rivivere le emozioni dell’infanzia cantando quelle canzoni in una nuova lingua. Ma le sorprese continuarono. Scoprii infatti che “Os Saltimbancos”, successo di Chico Buarque conosciuto e cantato da generazioni di bambini brasiliani, era originalmente un’opera italiana con testi di Bardotti e musiche di Bacalov. “I Musicanti”, ispirato da un racconto dei fratelli Grimm, divenne nel 1976 un LP cantato dai Ricchi & Poveri. Se il disco venne presto dimenticato dal pubblico italiano, in Brasile diventò invece un classico del teatro per l’infanzia, venendo rappresentato sulle scene per ben 17 anni. Sarebbe stato difficile per me pensare “L’Arca di Noè” senza citare “I Musicanti”, che peraltro hanno entrambe gli animali come protagonisti. Ho deciso così di creare uno spettacolo in cui trovassero spazio le bellissime canzoni di queste due opere, le quali hanno anche il merito di aver consolidato il legame artistico fra autori ed interpreti italiani e brasiliani.
CD Fundamental di Rosa Emilia Dias & Giovanni Buoro – 2013

Che un brasiliano perda i contatti con la propria terra madre è cosa rara, se non impossibile, e Rosa Emilia Dias non fa eccezione. Giunta in Italia alla fine degli anni ottanta, infatti, la cantante brasiliana ha sempre tenuto viva la sua anima verdeoro attraverso la musica e il canto. Ed è proprio da questo forte legame con le origini che nasce il disco Fundamental, prodotto insieme al chitarrista Giovanni Buoro.
Il lavoro è un ritorno alle origini, alle fondamenta di una cultura musicale prolifica come quella brasiliana. Un ritorno a Bahia, terra di origine di Rosa Emilia, a Dorival Caymmi, a Tom Jobim, a Caetano Veloso, e alle loro composizioni affidante al canto sinuoso della brasiliana e alla chitarra dell’italiano. Brani come Sampa, Dindi, O que será, Corcovado vengono proposti in una rilettura “fondamentale”, spogliata di tutto, ma non per questo meno graziosa. Solo voce e chitarra, insomma. Voz e violão. Un’espediente spesso usato dai brasiliani per dare un tono più intimistico all’esibizione. Nel disco di Rosa Emilia, tale l’obiettivo è senz’altro raggiunto. La voce ricca di armoniche di Rosa ricama ogni nota con naturalezza e grazia mentre la chitarra di Buoro sa dare il giusto groove ad ogni composizione.
Fundamental sembra essere il titolo più adatto a questo lavoro. Dopotutto, come diceva Jobim, fondamentale è l’amore e l’amore è tutto. Fundamental è l’amore per il Brasile e per la sua musica. Rosa Emilia si presenta accompagnata dalla chitarra di Giovanni Buoro. Chitarrista, cantante, produttore e compositore, Giovanni Buoro ha 2 CD solo. Nel 2013 registrò con Rosa Emilia Dias il CD “Fundamental” e in 2014 è in tour con “L’Arca di Noè” – lo spettacolo musica brasiliana per bambini. (Pietro Scaramuzzo)
Rosa Emilia – Álbum de Retratos-Cacaso- Parceiros & Canções (2009)
E’ dedicato all’opera di Cacaso l’ultimo CD di Rosa Emilia. Mentre è appena uscito il cd “Álbum de retratos”, interamente composto da brani firmati dal paroliere mineiro, fra il 5 e il 29 marzo verrà presentata una serie di concerti nei teatri del Centro Cultura do Banco do Brasil a Brasilia e Rio de Janeiro. In occasione del progetto “Cacaso – Musica e Poesia”, Rosa Emilia riunisce artisti profondamente legati all’opera di Cacaso in uno spettacolo incentrato sulle sue parole, nella forma sia di canzoni che di poesie.
Rosa Emilia -Baiana da Guanabara
Produção Independente 2004
Nessun titolo avrebbe potuto sintetizzare meglio il senso del nuovo cd e della stessa figura di Rosa Emilia, sensibile interprete baiana vissuta a Rio nel periodo del suo esordio musicale e oggi residente a Venezia. Uscito a sette anni di distanza dal precedente «Nega Rosa», il lavoro si intitola «Baiana da Guanabara», citazione di un brano di Nelson Angelo, a cui è dedicato. E contiene tredici brani firmati del compositore che insieme a Milton Nascimento e ad altri autori ha dato vita a «Clube de esquina», importante sodalizio musicale che ha segnato la storia della musica popolare brasiliana. Autore di brani di successo ripresi dalle icone della Mpb, Nelson Angelo ha spesso collaborato con Cacaso, poeta e paroliere tra i più interessanti, oggi scomparso, ed ex marito di Rosa Emilia. Dieci dei tredici brani contenuti nell`album sono firmati dalla coppia artistica che l`interprete ha visto al lavoro nell`appartamento di Copacabana condiviso con Cacaso durante la propria formazione artistica. Sarà per via dei motivi di carattere affettivo che l`hanno condotta alla scelta del repertorio, sarà per la familiarità con brani che già da alcuni anni costituiscono il clou del suo set dal vivo, sarà per la meticolosa cura che insieme a Cristiano Verardo, chitarrista degli ex-Pitura Freska e attuale marito, ha dedicato alla produzione, ma questo nuovo lavoro di Rosa Emilia non ha qualitativamente nulla da invidiare ai prodotti musicali a cui si ispira. Registrato a Venezia e distribuito dalla Lua Discos, etichetta brasiliana per cui ha inciso lo stesso Angelo, il cd è di quelli che lasciano il segno, grazie anche all`apporto di musicisti di qualità come il pianista Marco Ponchiroli, il bassista Edu Hebling, il batterista Francesco Casale e sessionmen di fama tra cui spiccano i nomi di Marcos Suzano e Jacques Morelenbaum. L`ascolto scorre rapido tra brani dotati di rigore compositivo e di ideale equilibrio tra musica e testo, sottolineati dalla voce di un`interprete in stato di grazia e a proprio agio nel passare da piacevolissimi samba che mettono in luce il suo côte baiano come `A vida leva` e `Dora de novo`, a momenti più meditati, spesso con sfumature jazzate, come `Na subida da ladeira`, `Ilha` e `Ave`. Incuriosisce la versione di `1 x 0`, un classico del grande Pixinguinha di cui Angelo ha scritto il testo, anch`esso in perfetta sintonia con la parte musicale. E in tema di testi, doveroso ricordare quelli di Cacaso, autore di memorabili «poesie rapide» e di queste straordinarie canzoni firmate con Angelo (Uma ilha é um pedaço de terra/Cercada de agua por todos os lados/E vocé é um pedaço de mim/Sem começo nem fim/Sem virtude ou pecado (…)) valorizzate da un`interprete che merita maggiore popolarità e considerazione di quanta non ne abbia avuta finora. (Fabio Germinario)
Renato Sellani e Rosa Emilia- Poesia do Brasil
Philology Jazz – Itália, 2006
La “strana coppia” italo-brasiliana, vista recentemente dal vivo, conferma il valore di una proposta artistica generata dall’incontro di due generazioni e due mondi musicali diversi, consolidata tuttavia da un affiatamento più che decennale.
L’impeccabile pianismo di Sellani e la viscerale vocalità di Rosa affrontano e rileggono l’eterna opera jobiniana, con aperture a Barroso (“Aquarela do Brasil”), Buarque (“O que serà que serà”), Lobo/De Moraes (la strumentale e struggente “Canto triste”) e Menescal/Boscoli (“O barquinho”). Sfida ardua, non in quanto inedita ma perchè li espone al confronto con un autore eseguito da tutti.
Sfida vinta nell’unico modo possibile, cioË grazie a qualit‡ conosciute e a soluzioni inaspettate. I due scelgono di sfiorarsi senza quasi toccarsi, di allontanarsi e riavvicinarsi. In un botta e risposta tra due atteggiamenti agli antipodi che non viaggiano mai in parallelo ma si intrecciano e si coinvolgono.
Non due metà della stessa mela, ma due frutti interi e succulenti, uno mediterraneo, l’altro tropicale. Sellani è jazz allo stato puro, improvvisatore incurante degli schemi e allo stesso tempo fedele depositario della metrica. Rosa canta come sempre dallo stomaco, dai polmoni, dal cuore.
In duo o accompagnata da un’orchestra di quaranta elementi, non fa differenza. Quando i due appaiono rapiti ognuno nella propria egocentrica intensità, eccoli ricongiungersi in un punto preciso. Poi tornano a volare, a perdersi e a ritrovarsi. Memorabile la versione anglo-portoghese di “Dindi”, particolarmente intense “Insensatez”, “Eu sei que vou te amar” e “Vivo sonhando”. La loro “Garota” brilla di una bellezza minimalista. Del “Corcovado” scattano un’immagine ariosa e panoramica. Colorano con pennellate di emozione il loro “Retrato em branco e preto”.
Un album diretto, registrato in un giorno, elegante e caldo, frutto della sostenibile leggerezza dell’estro.
Mubi è il sito della musica brasiliana indipendente http://www.mubi.com.br/
Batuk – Cruzeiro do Sul Cool:Division – Itália, 2006
Batuk è la recente identità artistica assunta dalla coppia che costituisce il gruppo creativo H2O, vale a dire la cantante Rosa Emilia, nota ai lettori di Musibrasil e il marito Cristiano Verardo, musicista veneziano ex-Pitura Freska. L’album prende spunto da un analogo disco realizzato dal duo un paio d’anni fa, insieme con Tobia Lenarda, mai distribuito attraverso i canali tradizionali. Rispetto ad altri lavori che cercano di fondere Brasile ed elettronica, oggi presenti sul mercato e fatti per diventare musica di sottofondo, “Cruzeiro do sul” possiede un attributo fondamentale, vale a dire l’anima. Su tutto aleggia l’inconfondibile voce di Rosa, interprete apprezzata in concerto, titolare di alcuni album di spessore, qui anche autrice di testi da cui traspare la sua baianità. Di rilievo gli arrangiamenti di Verardo e Leo di Angilla, intelligenti nell’abbandonarsi a una “lavagem” musicale brasiliana pressoché totale, che toglie loro ogni residua scoria gringa. Aperta dallo sciabordío delle onde del mare, chiusa dal canto della foresta e benedetta dal violoncello di Jaques Morelembaum, la serena “Bem te vi” regala l’illusione del litorale. Piacciono “Sonho tropical”, perfetto esempo di elettrobossa radiofonica (così come la title-track) e la capricciosa “Bossa menina”. Le due tracce succedanee “Yokossi” e “Obaluaê” ci proiettano in pieno “terreiro”. Di straordinaria bellezza troviamo “É dia de sol”, un reggae semplice e mistico. Cristiano è coautore di una traccia che non ha nulla a che vedere con la pur simpatica goliardia dei Pitura. Niente “Pin Floi”, qui a prevalere è l’estasi. Così come in “Quero quero”, di cui “Exmela” è l’ideale proseguimento, con il suo approccio ipnotico dovuto all’uso del berimbau. In “Tarada” crediamo di notare un certo gusto per il jazz alla Metheny, in “Cores” quello per il samba alla Zimbo trio, con una spruzzata di Havana. Un ottimo disco, che si mantiene di alto livello (cosa rara) per tutti gli ottanta minuti della sua durata. Vale la pena seguire questa “Croce del sud”, per un viaggio nell’emisfero australe del nostro cuore.
H2O Productions cHill` Heineken 2004 – 54’09”
L’originalità del Buddha Bar di Parigi, oggi ritrovo di turisti e modaioli della seconda o terza ondata, va ormai esaurendosi, tendendo ad oltrepassare la sottile linea di demarcazione che separa il commerciale dal demodé. Lo stile musicale lanciato dal locale, cioè il cosiddetto “chill out”, rimane, invece, sulla cresta dell’onda. In questo filone si inserisce il lavoro del gruppo creativo composto da Rosa Emilia, dal marito Cristiano Verardo e da Tobia Lenarda, un disco concepito e realizzato per diventare la colonna sonora di innumerevoli happy hour, tra Venezia e Formentera. Il trio firma tutte le composizioni, alcune delle quali strumentali. Si tratta, in questo caso, di musiche d’ambiente il cui scopo è semplicemente ricreare esotiche atmosfere, percussivamente evocate da digitali darbuka mediorientali e sottolineate dalle corde di elettronici sitar indiani. Tra rilassanti nenie e terapeutici sogni di fresche sorgenti, questo ruscello di note, che sembrano venire da terre lontane, durante il suo corso affluisce in specchi d’acqua a noi più familiari e confacenti. Sono gli episodi nei quali è evidenziata la brasilianità di Rosa Emilia ed in cui la sua voce, parafrasando lo slogan usato dal patrocinatore dell’album nella sua ultima campagna, “sounds good”. Coinvolgente è “Muito mais”, dal ritmo contagioso che ricorda “E’ proibido fumar” degli Skank. Divertente “Bossa menina”, con un’introduzione d’archi da musical hollywoodiano ed un testo simpaticamente impertinente. Un momento particolarmente riuscito ci sembra “Hypnoleveza”, in cui suggestioni new age si sposano all’intensità interpretativa di Rosa, la quale, successivamente, canta in inglese l’eterea “Paradise” ed in francese declama alcuni versi di “Yeux vert”. Tuttavia, la nostra personale preferenza va alla traccia iniziale “Sonho Tropical”, moderna elettrobossa che non avrebbe sfigurato all’interno di altri lavori della cantante, di evidente maggior spessore, che abbiamo avuto occasione di recensire. Complessivamente, un disco piacevole, da bere geladinho, tutto d’un fiato.
Rosa Emilia – Nega Rosa
Lux Music por Nelson Motta – EUA, 1997
NEGA ROSA è Rosa Emilia Dias da Bahia e il veneziano Cristiano Verardo. Lei canta – in portoghese e in italiano – e lui suona, fa gli arrangiamenti e compone: tutto reggae! Ma un reggae diverso, leggero e elegante, allegro e romantico, danzante e sensuale. Rosa abita a Milano da 7 anni, canta sin da piccola, canta per tutta la gente d,Italia e del Brasile. Come corista dei Pitura Freska lei ha conosciuto Cristiano, chitarrista del gruppo, che è la più popolare band di reggae d’Italia. Insieme hanno creato un reggae proprio e personale, che non è né Bahiano e né Jamaicano; è un reggae cool, un reggae light, un reggae differente, che porta l’allegria, la grazia e l’esuberanza brasiliane dalla voce di Rosa alla sofisticazione europea, la ricchezza armonica e melodica di Cristiano. Il risultato è un ritmo sofisticato, irresistibile, leggero e animato, così personale che si identifica subito dalle prime note di ogni loro canzone. Rosa e Cristiano hanno creato una sonorità, un modo di armonizzare e una forma di cantare che trasforma tutto quello che toccano in cosa loro: tutto reggae.
I brani, alcuni più romantici, altri più ritmati, altri popolari e altri ancora più sofisticati; una canzone italiana degli anni 60, un brano di Pino Daniele, una ballata di Djavan e un classico di Gilberto Gil, tutto si trasforma nel cool reggae di NEGA ROSA. Tutto si assomiglia – e tutto è differente. Per mischiare ” Il meglio dei tre mondi” – questo incontro della brasilianità nera e la eleganza classica europea, questo disco è stato prodotto e finalizzato con la migliore tecnologia americana. Prodotto da Tuta Aquino e Cristiano Verardo e registrato e missato nei SOUNDTRACK STUDIOS di New York. Il nuovo disco di NEGA ROSA viene pubblicato in Italia e in Brasile e questo duo dividerà i suoi compiti tra tournées, presentazioni e registrazioni nei due paesi. Nei miei 25 anni di carriera musicale, rare volte ho avuto la opportunità di lavorare con una cantante così brava, con una tale soavità e competenza musicale. (Nelson Motta, New York)
Rosa Emilia – Ultraleve 1988
“ROSA Emilia Machado Dias. Ou Rosa Emilia. Ou simplesmente Rosa. Rosa canta sorrindo. E’ um caso sério. E’ uma cantora para quem cantar é um estado natural como respirar ou desejar. Rosa canta porque a natureza canta. Ela canta sem justificação e sem segundas intenções. Ela canta por dádiva e satisfação”.(Cacaso)
“ A despeito dos bregas de todos os matizes daqueles que desde o inicio de suas carreira preferem vender as sua almas ao apelo comercial mais rasteiro, uma vez por outra a vertente mais tradicional em estilo da MPB recebe um ânimo estreante com personalidade e talento. ” (Hagamenon Brito)